Affidabili e performanti le presse quadre “BigPack” di Krone permettono di ottimizzare i processi di raccolta della paglia massimizzando i ritorni reddituali dei cerealicoltori. I loro contenuti tecnologici permettono inoltre di accedere alle agevolazioni fiscali in essere.
In campo agricolo la paglia da cereali viene quasi sempre percepita quale sotto prodotto orientato a pochi e ben specifici utilizzi di settore. Ideale per dar corpo negli allevamenti alle lettiere, è utilizzata anche quale elemento integrativo del foraggio destinato ai ruminanti o, nelle aziende bioenergetiche, quale prodotto miscelabile con altri scarti organici per alzare il rapporto fra carbonio e azoto se basso. Tutti utilizzi a perdere però, che non rendono giustizia a un prodotto in realtà sfruttato dall’industria anche per altre e più nobili finalità. In edilizia, per esempio, la paglia si sta progressivamente imponendo quale isolante naturale alternativo agli isolanti sintetici, ma può anche essere usata per la costruzione dell’intero edificio se miscelata con argilla e trasformata in solidi mattoni.
La cellulosa contenuta nella paglia è spesso alla base delle carte di qualità, nel packaging viene preferita al sintetico quando si devono imballare prodotti deperibili né vanno dimenticati i settori della moda e dell’arredamento che da sempre vedono nella paglia un intramontabile classico. All’atto pratico accade quindi che il prodotto possa dar luogo a interessanti ritorni economici, tant’è che in alcune annate causa prezzi particolarmente bassi del grano ha permesso di mantenere comunque redditizia la coltura, complice il fatto che le varietà di grano più moderne sono tendenzialmente basse di taglia e quindi si propongono con steli corti dai quali si ricava molta meno paglia rispetto a quella prodotta negli Anni 50 e 60.
Ovviamente per poter sfruttare al meglio le possibilità commerciali proposte dalla paglia si deve disporre di un prodotto di qualità, reso tale da una trebbiatura e da una raccolta rispettose dell’integrità degli steli. Operano proprio in tal senso le presse quadre serie “BigPack” di Krone, marchio specialistico che da solo rappresenta circa un terzo del mercato odierno di settore grazie a linee di prodotto contrassegnate dai due loghi “Hdp” e “HighSpeed” dietro ai quali si celano peculiarità tecnologiche e performance esclusive. Il primo connota in effetti le presse quadre operanti ad alta densità, tre i modelli siglati “870”, “1290” e “4×4” in grado di realizzare balle pesanti fino al 25 per cento in più rispetto alle usuali medie di settore.
Il logo “HighSpeed” è invece riferito a macchine capaci di volumi produttivi superiori derivanti dall’aumento delle corse del pistone e da una precamera di pressatura maggiorata, attrezzature che ovviamente si rivolgono al conterzismo avanzato e alle grandi aziende proponendosi sempre in tre modelli a sigle “890”, “1270”, “1290”. Da precisare che il primo numero delle sigle in casa Krone indica la larghezza della balla in decimetri mentre il secondo l’altezza in centimetri. Le versioni “4×4” danno invece luogo a “superballe” da 120 centimetri di larghezza e 130 di altezza lunghe fino a tre metri e 20 centimetri destinate essenzialmente a trattamenti industriali. Comuni a tutti i modelli le catene di lavoro, aperte da pick up serie “Active EasyFlow”, avulsi da camme, larghi fino a due metri e 35 centimetri e forti di cinque file di denti realizzati con speciali acciai elastici. Alimentano rulli di introduzione largo 195 o 235 centimetri a seconda del modello che possono eventualmente essere seguiti da sistemi di taglio “VariCut” in grado di accorciare gli steli sulla base di lunghezze predefinite fino a un minimo di 22 millimetri. Operano infatti tramite due specifici rulli il primo dei quali propone 16 o 26 coltelli fissi a tre punte e il secondo 51 lame commutabili, sempre a stella ma a quattro punte.
Una volta selezionato il gruppo di lame, 51, 26,25, 12 o 5, lo si attiva direttamente dalla cabina del trattore; è così possibile variare le lunghezze di taglio in modo da inserire nel successivo sistema di riempimento variabile “Vfs” materiale già pronto per il suo utilizzo finale. “Vfs” opera una pre-compattazione della paglia dando luogo a faldoni che vengono poi compressi fino alla densità ottimale da un pistone a sua volta mosso da un volano pesante 600 chili che prende il moto da una trasmissione a ingranaggi conici. Da 38 a 49 le corse al minuto, impostabili a seconda della tipologia di andana su cui si opera e mobili grazie a sei cilindri idraulici di grandi dimensioni pilotati per via elettronica le pareti laterali, soluzione che permette di modulare al meglio, in continuo e in automatico la densità di pressatura. Un sistema a cinghia controllato elettronicamente protegge sia il pick-up sia il rotore di taglio in caso di sovraccarichi, mentre la legatura è attuata mediante attuatori semplici o doppi di progettazione Krone tenuti sempre attivi e puliti da un sistema operante ad aria compressa.
Il sistema è programmabile dall’operatore e assicura una stabilità di forma dei prismi atta a permettere la loro movimentazione senza che si inneschino sfaldamenti. Su alcuni modelli denominati “MultiBale” permettono anche di realizzare balle da 80 per 90 centimetri di sezione o da 120 per 70 centimetri lunghe da un metro a due metri e 70, già divise al loro interno in balle più piccole di lunghezza variabile fra i 30 e i 135 centimetri, quindi brandeggiabili a mano e già pronte per dar luogo a razioni alimentari calibrate e fisse. Come accennato tutte le macchine ovviamente sono programmabili nell’azione e pilotabili dalla cabina del trattore vuoi mediante la centralina di bordo se il vettore è in grado di operare sulla base dei protocolli isobus, vuoi mediante centraline dedicate di produzione Krone. In ogni caso le imballatrici rispettano gli standard tecnologici che permettono alle aziende agricole di far proprie le agevolazioni fiscali in essere.